A Roma il summit di biogas e biometano.
Roma (Adn Kronos) – Sarà dedicata alla lotta al cambiamento climatico la quarta edizione di Biogas Italy, l’appuntamento annuale del Cib (il Consorzio italiano biogas) organizzato in collaborazione con Ecomondo Key Energy, il 14 e il 15 febbraio a Roma al Nazionale Spazio Eventi – Rome Life Hotel, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei ministeri dello Sviluppo Economico, delle Politiche agricole e dell’Ambiente. Due giorni per fare il punto su energia, agricoltura e sviluppo sostenibile con esperti nazionali e internazionali del settore: imprenditori, ricercatori, politici, associazioni ambientaliste e di categoria.
Cambiamenti climatici
Il cambiamento climatico si manifesta con fenomeni sempre più gravi e rende urgente una rivoluzione energetica. Malgrado il grande sviluppo tecnologico, l’energia prodotta da fonti eoliche e solari non è programmabile e risulta, da sola, insufficiente ad alimentare una transizione ad un sistema elettrico 100% rinnovabile. Esistono, inoltre, ambiti dell’economia difficilmente elettrificabili: i trasporti pesanti, i macchinari industriali, i trasporti navali e aeri, l’agricoltura.
“L’Italia dispone di un bacino energetico ancora quasi totalmente inutilizzato e complementare con le altre rinnovabili: il biometano – spiega Piero Gattoni, presidente del Cib – una bioenergia programmabile e dai costi comprimibili, che può avere un ruolo importante nel decarbonizzare la nostra economia, sfruttando nel contempo le infrastrutture di distribuzione già esistenti e operando un efficace greening della rete del gas”.
Verso il traguardo dei 10 miliardi di mc di biometano
Il Cib stima che la produzione di biometano possa raggiungere in Italia i 10 miliardi di mc al 2030, di cui almeno 8 da matrici agricole, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale.
“Per liberare le potenzialità di questa risorsa 100% Made in Italy e per difendere l’intera filiera agricola e industriale – continua il presidente Cib – va velocizzata la procedura di valutazione del decreto biometano da parte della Commissione Europea. E’ urgente, inoltre, che l’esecutivo uscente emani i DM attuativi necessari per lo sviluppo delle fonti rinnovabili per gli anni 2017-2020, dando seguito alla promessa di portare a termine il lavoro entro la fine della legislatura e chiudendo così un percorso che dura da oltre un anno e mezzo”.
“In particolare – chiarisce Gattoni – è necessario supportare lo sviluppo di piccoli impianti di biogas, specialmente quelli a servizio delle aziende zootecniche, per permettere di mitigare gli impatti ambientali e di accrescere la competitività del settore primario”.
Energia e agricoltura pulita, “combo perfetta”
La via italiana al biogas e al biometano passa attraverso la diffusione del modello Biogasfattobene, un protocollo elaborato dal Cib che definisce un approccio sostenibile all’agricoltura grazie all’impianto biogas e che mira a produrre energia, biocarburante avanzato, alimenti e foraggi non in competizione tra loro. E’ anche grazie a questa specificità che l’agricoltura italiana sta diventando un modello internazionale da studiare e replicare.
A questo proposito, il 14 febbraio, un team di esperti internazionali coordinati dal professor Bruce Dale della Michigan State University, indagherà l’esportabilità nel resto del mondo delle best practices italiane.
Gas: il re dei combustibili
Gas protagonista il 15 febbraio con lo uno studio commissionato da Gas for Climate, consorzio europeo formato da distributori di gas e organizzazioni di rappresentanza del gas rinnovabile, ed elaborato da Ecofys, società di consulenza energetica e climatica leader a livello internazionale, che ricostruirà uno scenario di sostenibilità al 2050, calcolando anche il risparmio economico che si potrà ottenere con l’uso del gas rinnovabile nel processo di decarbonizzazione del sistema energetico europeo. In concomitanza con la presentazione verrà lanciato il sito internet di Gas for Climate.
Ai lavori prenderanno parte, tra gli altri, anche esponenti di Arera – Autorità per la Regolazione di Energia Reti e Ambiente, ministero dell’Ambiente, ministero Politiche Agricole, Confagricoltura, Confindustria, Coldiretti, Farm Europe, Federbio, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente, FCA, CNH Industrial, SNAM e TERNA.