V come VOLATILE
Il biometano, come il metano, è più leggero dell’aria per cui, in caso di perdite, esce e si volatilizza subito, mentre altri gas, tutti più pesanti dell’aria ristagnano e possono esplodere.
Si ottiene da sottoprodotti agricoli e rifiuti organici.
Rende sostenibili i trasporti, il settore agricolo e promuove il greening della rete del gas.
É per un’economia sostenibile fondata sulla circolarità e il riutilizzo delle risorse.
Il politecnico di Milano ha documentato addirittura l’assenza di nanopolveri se si usa il biometano come combustibile.
E come ECOLOGICO
Dai rifiuti organici, energia per far funzionare un’automobile ma anche i fornelli o la caldaia di casa. Non è un sogno bensì la nuova frontiera aperta dall’utilizzo del biometano.
Trasforma il rifiuto organico da scarto in risorsa. I rifiuti sono così valorizzati con metodo anaerobico e inodore.
Può essere trasportato e distribuito convenientemente nelle reti del gas naturale.
Consente un abbattimento sensibile degli inquinanti, in special modo nei centri urbani.
Nella gestione dei rifiuti urbani, la valorizzazione del biometano assume un ruolo strategico in accordo con i principi dell’economia circolare, su cui l’Europa sta improntando la rivisitazione delle proprie politiche di sviluppo.
N come NATURALE
Il Biometano è un gas derivato dal biogas che si forma spontaneamente dalla fermentazione di materia organica e sottoposto ad un processo di raffinazione e purificazione che porta la concentrazione di metano a superare il 98%.
Il biometano è assolutamente paragonabile ad un vettore energetico prodotto da fonti rinnovabili.
Gli impianti di produzione consentono anche la produzione derivata di un compost di qualità che potrebbe consentire l’attuazione dell’agricoltura biologica.
A livello nazionale, siamo il terzo produttore mondiale di biogas da matrici agricole, con 2,5 miliardi di metri cubi annui.
Alla fine del processo, grazie ad una tecnologia di qualità, diventa equipollente al gas naturale.
T come TESTATO
Il biometano é già una realtà per un futuro sostenibile.
La digestione anaerobica produce il biogas dal quale si ottiene il biometano.
Secondo i principali analisti, nei prossimi cinque anni il biometano rappresenterà fino al 10% dei consumi in Italia per essere distribuito anche sulla rete stradale con oltre 300 impianti di rifornimento.
Entro il 2030 il 20% dell’energia usata per spostarsi dovrà essere rinnovabile e il biometano servirà a muovere autobus, camion e navi abbattendo costi, inquinamento ed emissioni serra.
É utilizzato in molte aree d’Europa, dove la sua produzione e il suo consumo sono in forte ascesa.
O come OPPORTUNITA’
L’utilizzo del biometano rappresenta una nuova opportunità da non lasciarsi scappare per il benessere del pianeta e dell’umanità.
Attualmente l’incentivazione del biometano è disciplinata dal DM 5 dicembre 2013 che, in attuazione del Dlgs 28/2011, completa il quadro normativo in tema di promozione dell’energia da fonti rinnovabili come da direttiva 2009/28/CE.
Come il gas naturale, il biometano può contribuire alla riduzione emissione gas serra, può essere utilizzato come combustibile per veicoli a motore, può essere immesso nella rete di distribuzione nazionale (riscaldamento domestico), può essere trasportato e stoccato per la successiva produzione di energia anche in luoghi molto distanti dal sito produttivo.
Se il biogas é convertito in biometano e impiegato al posto del gas naturale, si ha teoricamente una sostituzione 1:1 di gas naturale di origine fossile.
Il biometano é sempre di più uno strumento chiave per la sostenibilità ambientale e per il potenziamento delle opportunità in vari settori.