Foggia (da Foggia Today) – I nuovi investimenti per favorire la produzione di biogas e biometano agricolo potranno aprire le porte a nuove opportunità per il Mezzogiorno, sempre più protagonista di un percorso virtuoso di decarbonizzazione, lotta al cambiamento climatico e sviluppo di energie rinnovabili, anche in risposta al caro energia. Su questi temi e sulle opportunità tratteggiate dalle recenti normative, si sono confrontati oggi moltissimi attori locali della filiera presenti a Foggia, presso la Società Agricola Caionealleva – La Quercia.
Per l’ultima tappa del FarmingTour 2022, l’evento itinerante alla scoperta delle aziende agricole italiane del biogas e del biometano, il Cib – Consorzio Italiano Biogasm ha scelto l’azienda Caionealleva per raccontare un’eccellenza del territorio pugliese, una realtà capace di coniugare una solida esperienza del settore agroalimentare con la produzione e la commercializzazione di grano duro e leguminose da seme, ma anche investimenti in ricerca e sviluppo e la produzione energetica grazie a un impianto biogas perfettamente integrato nelle attività dell’azienda agricola.
Nel corso della giornata che ha visto la presenza di oltre 150 imprenditori agricoli, agronomi ed esperti del settore, particolare attenzione è stata dedicata ai progetti per il territorio: dalla produzione di grano e pasta di qualità, made in Italy, fino allo studio di tecniche innovative di Agricoltura 4.0 per la preservazione della qualità del suolo e della fertilità dei terreni.
“Concludiamo il nostro tour 2022 in Puglia, un bacino produttivo importante per lo sviluppo del biogas e biometano agricolo che può dare un contributo sostanziale al raggiungimento degli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione e di transizione energetica. Durante questi mesi abbiamo raccontato l’eccellenza dell’agricoltura italiana, la sua resilienza e il suo ruolo competitivo all’interno del sistema Paese. Lo sviluppo della digestione anaerobica ha aiutato il settore agricolo a rinnovarsi e innovarsi, contribuendo a diffondere una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e climatica. Oggi serve il contributo di tutti, Sud incluso, per poter sfruttare tutto il potenziale produttivo esistente per rinnovare anche altre filiere produttive.” dichiara Piero Gattoni, presidente del Cib.
L’economia e il territorio pugliese potranno beneficiare dello sviluppo del biometano. Con l’avvio dei nuovi investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la produzione di biometano dedicato ai trasporti e ad altri usi, infatti, si potranno produrre in Italia entro il 2026 fino a 2,3 – 2,5 miliardi di mc di biometano in più. Un’occasione importante per la Puglia che già oggi conta circa 50 impianti di biogas attivi che potrebbero accedere agli investimenti del Pnrr per il biometano.
“Oggi è più che mai fondamentale sostenere il settore agricolo, uno dei principali motori della transizione ecologica.”, aggiunge Gattoni. “Serve accelerare l’emanazione dei provvedimenti attesi dal progetto biometano previsto dal Pnrr. Se plaudiamo alla firma del nuovo Dm Biometano occorre accelerare l’emanazione delle procedure applicative per dare avvio ai primi bandi consentendo agli imprenditori di passare in fretta alla fase degli investimenti, nel rispetto dei tempi dettati dal Pnrr. Serve, inoltre, dare una risposta alla quota di aziende che non potrà cogliere le opportunità previste dal Pnrr. Il Dm Fer 2 potrebbe rappresentare un provvedimento essenziale in tal senso purché tenga conto delle esigenze di continuità di questi impianti, tutelando così non solo le iniziative già in corso ma anche una produzione elettrica rinnovabile nazionale che può, da subito, contribuire a una maggiore indipendenza energetica dei nostri territori.”, conclude il presidente del Cib Piero Gattoni.
Come nelle altre tappe del tour, anche in questa occasione un altro dei fili conduttori della giornata è stato il progetto Farming for Future. 10 azioni per coltivare il futuro0, la roadmap messa a punto dal Consorzio per la transizione agroecologica dell’agricoltura italiana. Le dieci azioni, infatti, se correttamente implementate, potranno portare all’abbattimento delle emissioni del settore agricolo del 32%, oltre a una riduzione del 6% delle emissioni nazionali di Co2 legate all’uso di energia fossile.
Questo il commento del responsabile dell’impianto di biogas dell’azienda Caione Alleva di Foggia, Donato De Leonardis: “L’energia prodotta da questa azienda viene immessa nella rete di distribuzione. Ciò significa che è possibile centrare gli obiettivi “green” e ambire all’autosufficienza energetica se solo ognuno facesse la propria parte. La potenziale soluzione al problema ce l’abbiamo in casa: investire nella produzione di energia elettrica e di metano prodotti dalle biomasse, genera riduzione di emissioni di C02 e di gas serra. Il biogas ha una triplice funzione: non solo serve per produrre energia elettrica, ma può essere trasformato in biometano e biodisel per alimentare auto e veicoli in genere. Il biogas è un combustibile gassoso ottenuto, tra l’altro, dalla degradazione anaerobica dei rifiuti di natura organica (biomassa animale, biomassa vegetale). L’impianto di produzione è generalmente collegato a una rete che convoglia il biogas verso un impianto di cogenerazione per produrre energia elettrica o calore, oppure si immette nella rete di distribuzione (come avviene per l’impianto di biogas Caione Alleva 330 Kw). Il biogas è una fonte di energia rinnovabile che produce energia, nel caso della nostra azienda, da materiali organici di scarto tramite l’utilizzo di biomassa animale come liquame e letame della stalla delle bufale in prossimità del nostro impianto e con l’insilato di mais e avena con i quali alimentiamo le bufale. L’aumento della produzione di biogas potrebbe essere una delle efficaci risposte nell’ottica della riduzione dell’aumento di prezzi dell’energia elettrica. Una procedura che, come in altri casi nell’ambito delle rinnovabili, è però ostaggio della burocrazia e di investimenti pubblici ancora troppo contenuti. E su questo il nuovo Governo dovrà intervenire nell’immediato e con azioni risolutive affinché la transizione ecologica non resti uno slogan ma si trasformi in una delle molteplici opportunità da cogliere per risollevare le sorti del Paese”